Descrizione
Fino ad un recente passato Lamon ha rappresentato uno dei più consistenti insediamenti del Bellunese (terzo comune dopo Belluno e Feltre) e quando dominava l’economia agricola si collocava ai primissimi posti nella produzione del latte e nell’allevamento degli ovini. Una cultura agricolo-pastorale alpina ha fatto di Lamon un paese tipico per le sue tradizioni e per il suo linguaggio dagli accenti originalissimi (è di recente pubblicazione un testo sul dialetto lamonese). La terra lamonese poi si è particolarmente prestata alla coltivazione del fagiolo, che è divenuto il Re della gastronomia locale.
Fu l’umanista Pierio Valeriano ad introdurre, intorno al 1532, il prezioso legume nel Bellunese, e precisamente a Lamon e Sovramonte, zone nelle quali il fagiolo ha trovato un ottimo ambiente, con un microclima ideale, come sta ad indicare l’annotazione del podestà di Feltre Giulio Garzoni fatta nel 1578:
” NELLA SOMMITA’ DI QUELLE MONTAGNE CHE PAGGIONO INASCESSIBILE, IO HO VEDUTO UNA VILLA DI 300 FUOCHI CHIAMATA LAMON, CON BUONE CASE DI MURO ET CON HOMENI BENISSIMO COMPLESSIONATI, ET CON UNA CAMPAGNA TUTTA COLTIVATA FERTILISSIMA PIANA SENZA ALCUN SASSO “.
Le quattro qualità del legume a tutt’oggi principalmente coltivate nell’altopiano lamonese sono “spagnolet”, “spagnol”, “calonega” e “canalin”. Per secoli il fagiolo, detto “carne dei poveri”, è stato l’alimento base della cucina popolare; ora è divenuto ingrediente ricercatissimo di piatti prelibati, riproposti ogni anno a settembre in occasione dell’ormai tradizionale iniziativa:”A Tavola nel Feltrino: il Fagiolo”. Non possono non essere menzionati, tra le pietanze tipicamente lamonesi, “cartufole e fasöi” (patate e fagioli), “fasöi co la zeola” (fagioli con la cipolla), “menestrin” (passato di fagioli) e “pendolon” (a base di patate e fagioli). Come quest’ultimo, anche la “carn de fea ‘nfurmigàa” (carne di pecora affumicata) – attualmente inserita nella Lista dei Prodotti Agroalimentari tradizionali in base al Decreto Ministeriale 350/99 – costituiva un alimento tipico del pastore, che più che la carne consumava le code degli agnelli. La “polenta ‘ncartufolàa”, ottenuta aggiungendo patate alla farina, è proposta con il coniglio, con lo “schiz” (tipico formaggio locale) o il “formaio frit” (formaggio fritto), con la “puina ‘nfurmigàa” (ricotta affumicata) o fresca. Indiscutibile fonte di reddito per i locali, il fagiolo di Lamon è stato riconosciuto dall’Unione Europea come prodotto IGP (Indicazione Geografica Protetta).